LA STORIA DELLE BATTERIE DA COSTA
Per difendere Venezia vengono costruite la Batteria V. Pisani, ultimata prima dello scoppio della Grande Guerra e armata con 6 obici 280 L/9 – in seguito sostituiti con 4 cannoni antiaerei da 76/40 -, e successivamente anche la Batteria San Marco e la Batteria Radaelli, entrambe progettate dal capitano Ambrosini.
L’Italia entra in guerra il 24 maggio del 1915. Per fronteggiare le forze nemiche tedesche e austroungariche, la cui flotta aveva potenti corazzate, servono cannoni più potenti, da 381/40. Viene creato un vero e proprio “villaggio di guerra”, la Batteria Amalfi, ora museo di se stessa e Parco della Memoria.